Ci hai regalato emozioni, Setsuko.
Nel pomeriggio freddo sul lago, fra persone amiche o solo curiose.
Emozione dopo emozione, Setsuko, abbiamo ascoltato la tua
voce, il nostro sguardo sulle tue mani, sul tuo corpo in movimento e in quiete.
Sulla tua passione e sulla tua stanchezza.
Abbiamo cercato di capire, Setsuko, di cogliere appieno quello
che ci stavi trasmettendo, con gli occhi del cuore.
Quei tratti potenti d’inchiostro, disperati nel ricordo di Hiroshima e
Aushwitz, restano incisi nei lini bianchi come nel nostro ricordo.
Ci resteranno dentro ancora a lungo, Setsuko.
Ci raccontavano della disperazione e della speranza.
E i versi di Tōge Sankichi, sussurrati da te esausta in giapponese,
da Franco Ravera in italiano, come potremmo dimenticarli?
Scuotono le nostre coscienze.
E il gesto estetico della tua singing action si trasforma così in un
richiamo etico che ci accompagna nel ritorno a casa.
Che non ci lascia soli.
Che custodiamo – grati – come un regalo bello e inaspettato.
La performance di Setsuko, che ha visto la partecipazione
straordinaria dell’attore Franco Ravera, si è tenuta a Lugano, in
occasione della rassegna Nippon, sabato 29 gennaio 2011.
La poesia recitata da Setsuko è stata scritta nel 1951 dal poeta
Tōge Sakichi (1917-1953), sopravvissuto al bombardamento di
Hiroshima, la cui opera poetica è testimonianza.
Rossella Marangoni
30/12/10
LUGANO , 29 GENNAIO 2011, ORE 17,00
04/11/10
27/08/10
Performance in Ville della Brianza - 1 settembre Imbersago; 8 settembre Olgiate Molgora ; 15 settembre Osnago ; 22 settembre Merate
photograrter michele dellaria
Ho provato però uno stordimento quando preso dai pensieri mi sono accorto che la vera opera d’arte non fosse la tela prodotta, ma il momento della sua creazione. Parlo di creazione a pieno titolo, avendo percepito nella sua figura il mezzo attraverso cui l’infinito trovasse espressione. Non temo nel parlare di Dio, di totalità. Della rievocazione e comunione con gli elementi. Ho visto dunque nel prodotto solo un ricordo, il ricordo che è proprio di chi ha partecipato.
Allora ho compreso come quest’opera d’arte ha assunto un valore assoluto e sia riuscita a travalicare la dimensione del tempo e dello spazio. La grandezza del tempo e dello spazio espande la nostra mente. Pensare all’immensità è indispensabile. Ognuno di noi ha negli occhi una forma, un universo in cui ha saputo ricondurre il nero, il bianco, le movenze e i suoni. Ognuno di noi ha un tempo in cui sviluppare e introiettare ciò a cui è appartenuto. Ognuno di noi, pari a Setsuko, è stato un mezzo. Un mezzo attraverso cui si è manifestata la bellezza. Perché con la sua carica vitale la bellezza ha sovvertito l’ordine costituito.
Ha scardinato le nostre strutture e i nostri blocchi, mettendoci davanti alla vita che pulsa, sfidandoci e coinvolgendoci.
( Andrea Rizzi, direttore artistico)
Ho provato però uno stordimento quando preso dai pensieri mi sono accorto che la vera opera d’arte non fosse la tela prodotta, ma il momento della sua creazione. Parlo di creazione a pieno titolo, avendo percepito nella sua figura il mezzo attraverso cui l’infinito trovasse espressione. Non temo nel parlare di Dio, di totalità. Della rievocazione e comunione con gli elementi. Ho visto dunque nel prodotto solo un ricordo, il ricordo che è proprio di chi ha partecipato.
Allora ho compreso come quest’opera d’arte ha assunto un valore assoluto e sia riuscita a travalicare la dimensione del tempo e dello spazio. La grandezza del tempo e dello spazio espande la nostra mente. Pensare all’immensità è indispensabile. Ognuno di noi ha negli occhi una forma, un universo in cui ha saputo ricondurre il nero, il bianco, le movenze e i suoni. Ognuno di noi ha un tempo in cui sviluppare e introiettare ciò a cui è appartenuto. Ognuno di noi, pari a Setsuko, è stato un mezzo. Un mezzo attraverso cui si è manifestata la bellezza. Perché con la sua carica vitale la bellezza ha sovvertito l’ordine costituito.
Ha scardinato le nostre strutture e i nostri blocchi, mettendoci davanti alla vita che pulsa, sfidandoci e coinvolgendoci.
( Andrea Rizzi, direttore artistico)
14/07/10
03/06/10
PERFORMANCE, 2 GIUGNO 2010, IPPODROMO SAN SIRO, MILANO
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